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1. Il piano urbanistico generale verso “Palermo +”

Palermo è una città metropolitana e capoluogo regionale che ha l’ambizione di svilupparsi in maniera sostenibile, conservando e valorizzando le sue profonde identità culturali, sociali e paesaggistiche e diventando una città contemporanea ed attrattiva, creativa e solidale, sicura e produttiva, capace di competere efficacemente nello scenario Europeo e Mediterraneo.

Perperseguire questa visione serve una nuova idea urbanistica e il Piano Urbanistico Generale (PUG) è lo strumento di pianificazione necessario per concretizzare la forma spaziale e l’ordinamento normativo di tale idea, capace di agire nell’orizzonte operativo del 2030 e in quello strategico del 2050. Il Piano Urbanistico Generale di Palermo sarà redatto secondo i contenuti e seguendo il procedimento previsto, rispettivamente, dall’art. 25 e dall’art. 26 della L.R. 19/2020 e ss.mm.ii. che ha profondamente innovato la legislazione urbanistica regionale portandola in sintonia con le più recenti legislazioni regionali e con l’evoluzione della disciplina urbanistica e del governo del territorio.

Le Direttive Generali per la redazione del Piano Urbanistico Generale , impartite dalla Giunta comunale guidata dal Sindaco Roberto Lagalla attraverso un apposito atto di indirizzo, costituiscono il primo passo di un processo politico e tecnico che, in fase di redazione, dovrà essere concertato e condiviso con tutti gli attori della vita politica, sociale, culturale ed economica metropolitani, regionali, nazionali e internazionali per trasformarsi in conformazione dello spazio e norme urbanistiche ed edilizie, in disegno del suolo e individuazione di strumenti attuativi.

Le Direttive definiscono i principi ispiratori, il metodo e le principali sfide del PUG di Palermo che consistono nel perseguire i criteri dello sviluppo sostenibile, nell’assicurare i diritti alla città, soprattutto i nuovi diritti di cittadinanza, nel potenziare il ruolo di metropoli interculturale del Mediterraneo, di città della cultura, attrattiva per gli investimenti, e capace di cogliere le sfide delle transizioni digitale, energetica ed ecologica. Il metodo sarà quello dell’ascolto dei cittadini per il censimento dei bisogni e dei portatori di interessi di pubblica utilità, nonché la concertazione con gli enti pubblici e morali per una efficace governance dello sviluppo.

Verranno introdotti anche nuovi strumenti complementari per la valorizzazione della città e della sua reputazione attraverso un processo di internazionalizzazione, da un lato, e l’attivazione di strumenti (come gli oneri e i diritti edificatori, le misure perequative, i certificati verdi, la gestione dei beni comuni, il partenariato pubblico-privato, etc.) che consentano di riattivare una economia urbana sostenibile, innovativa e responsabile capace di supportare concretamente e rapidamente l’attuazione del piano.

Gli obiettivi della costruzione della Palermo del futuro, in un orizzonte operativo che la proietti con responsabilità e orgoglio al 20 3 0, devono anche rafforzare la sua dimensione metropolitana in relazione alla nuova forma amministrativa di capoluogo della Città Metropolitana, e devono perseguire una logica di decentramento e di responsabilizzazione delle Circoscrizioni e di delocalizzazione dei servizi e degli attrattori in un’ottica policentrica e sovracomunale.

1.1. Palermo: una metropoli europea e mediterranea

Palermo deve tornare a giocare un ruolo attivo e prospettivo come città dalla potente, antica e stratificata identità europea, come porta del Mediterraneo e dell’Europa, come nodo dell’armatura metropolitana nazionale, come capitale regionale, come motore economico delle nuove economie urbane e come luogo del benessere, dei diritti e della qualità per i suoi abitanti. La sua lunga storia, complessa e profonda, l’evoluzione delle sue diverse identità culturali e sociali, le tracce delle sue più recenti metamorfosi, la pluralità di comunità e linguaggi che la abitano, la rete di biodiversità che la connota, le diverse fragilità da risolvere e le diseguaglianze da colmare costituiscono la base necessaria per pianificare il suo futuro di città capoluogo regionale nel contesto globale, sia nel rapporto con la dimensione metropolitana sia nelle risposte alle necessità locali.

Questa oscillazione costante tra identità potente e futuro da progettare, tra relazioni internazionali e bisogni locali, tra bisogni e ambizioni, richiede non solo una visione strategica di lungo periodo ma anche un’agenda di azioni operative e quotidiane in grado di valorizzare le risorse e le eccellenze, di risolvere le criticità e i problemi, nonché di condurre a coerenza generale i processi di trasformazione e rigenerazione programmati e i progetti di sviluppo avviati, attraverso una nuova stagione di pianificazione e progettazione urbanistica guidata da un adeguato Piano Urbanistico Generale.

Tutte le città europee della dimensione e rango di Palermo competono quotidianamente per attrarre abitanti e viaggiatori, capitali e imprese, finanziamenti ed eventi e, quindi, per assicurare benessere e un futuro migliore ai propri cittadini. Per potere competere in questo agone, l’Amministrazione Comunale e tutti i soggetti territoriali coinvolti nel governo della città (istituzionali e informali, amministrativi ed economici, sociali e culturali) devono intraprendere un percorso comune caratterizzato da limpidezza della visione, efficienza programmatica, condivisione dell’azione, efficacia attuativa e prestazionalità di risultato.

Lo sviluppo del programma di progetti maturi e in corso di realizzazione finanziato dai fondi extra-comunali richiede sia nuove capacità tecniche sia nuovi e adeguati processi amministrativi e progettuali. Serve, quindi, che il governo della città agisca con sensibilità ai problemi, con capacità operativa, con ambizione policentrica e metropolitana e con visione internazionale.

Pertanto, bisogna sviluppare processi innovativi e coerenti di pianificazione urbanistica e di connesse politiche urbane, nonché promuovere le identità e le risorse nella comunità e all’esterno, in modo da alimentare la fattibilità, gli impatti e la forza partenariale nell’attuazione degli interventi urbanistici.

L’ambizione di Palermo ad essere una città metropolitana non può limitarsi a esercitare la funzione di fornitrice di servizi alla cittadinanza e alle imprese, ma deve tradursi nella capacità di essere soggetto attivo per la qualità ambientale e culturale, per la coesione sociale e l’integrazione multietnica, per le pari opportunità, per la sostenibilità economica, per la transizione ecologica ed energetica e la mobilità sostenibile e per l’attrattività di risorse per il progetto complessivo di futuro.

Deve, quindi, essere una città che guardi alle diverse comunità che la abitano o la attraversano, che ne vivono la quotidianità o la temporaneità, e si impegnia soddisfare la domanda di tutti i suoi cittadini, effettivi e potenziali, locali e globali, comunali e metropolitani, consumatori e produttori, stabili o temporanei.

Si tratta quindi di dare a Palermo una nuova idea urbanistica, e conseguente forma, in grado di generare ricchezza a livello locale attingendo in maniera efficace alle cospicue risorse extra-comunali e capace di alimentare nuove domande di trasformazione creativa compatibili con le risorse e sostenibili dal punto di vista ambientale.

La nuova governance, guidata dal Sindaco Roberto Lagalla, vuole tracciare una visione urbana chiara, forte e condivisa che sia alla base di un’agenda attiva di politiche, processi e progetti capaci di guidare la città quotidianamente e monitorandone impatti, scostamenti e variazioni nell’orizzonte strategico, almeno, dei prossimi 25 anni.

Per guidare questa visione serve un’agenda delle strategie e dell’urbanistica nell’orizzonte operativo del 2030 che consentiranno di aumentare le dotazioni urbane: più qualità, più prestazioni, più diritti, più opportunità, più attrattività, più innovazione e più sostenibilità della città.

L’Agenda “Palermo +”, quindi, è un programma di azioni orientate al futuro e declinate dal punto di vista urbanistico nel presente documento di Direttive Generali, approvato dalla Giunta Comunale per essere le linee generali di indirizzo della redazione del Piano Urbanistico Generale (ex L.R. 19/2020 e ss.mm.ii.), e da discutere con il Consiglio Comunale e le relative Commissioni, con i Consigli di Circoscrizione e con tutti i portatori di interesse istituzionali, economici e sociali.

L’Agenda “Palermo +” ha lo scopo di proporre agli attori locali e ai portatori di interesse una sfida di futuro, individuando le opportune strategie, locali e sovralocali, e definendo le relative politiche urbane intersettoriali, redigendo progetti di rigenerazione corredati dalle necessarie regole che consentiranno l’attuazione delle strategie e degli interventi, confidando nella certezza delle decisioni, dei tempi e delle procedure più efficaci.

L’Agenda “Palermo +” ha un orizzonte di lungo termine (per il completamento delle trasformazioni necessarie servono i tempi lunghi della stabilità decisionale e della continuità amministrativa) e una capacità di azione nel breve e medio termine che consenta di verificare la correttezza della strada intrapresa producendo risultati concreti per la rigenerazione, la qualità e lo sviluppo della città. Un’Agenda di azioni che pretende un pensiero lungo, che guardi oltre l’emergenza e la contingenza (risolvendo i problemi emergenziali), e un’azione quotidiana fatta di responsabilità, cura e capacità amministrativa.

L’Agenda “Palermo +” stimola l’integrazione dei progetti di valorizzazione di alcune aree, già oggetto di visioni progettuali, o di processi di trasformazione, rendendo la città più sostenibile e attrattiva, più giusta e sicura, più bella e dinamica, e sollecitando l’interesse dei molteplici soggetti che agiscono nel governo del territorio a compartecipare alla realizzazione e gestione di progetti di rigenerazione e di trasformazione, al miglioramento dell’efficienza energetica e delle prestazioni ecologiche dei servizi collettivi, alla riduzione creativa del consumo di suolo, alla coesione e innovazione sociale, nonché al perseguimento di obiettivi strategici di riposizionamento europeo.

Palermo deve tornare a giocare un ruolo attivo come città-porta del Mediterraneo e dell’Europa (una cosiddetta Gateway City) e nodo metropolitano dell’armatura urbana europea (capofila della cosiddetta Functional Urban Area ): una città capace di intercettare i flussi di persone, beni e servizi che attraversano le reti lunghe aeree, portuali e ferroviarie e di fertilizzare i contesti territoriali locali nell’ottica di una nuova strategia di ricentralizzazione mediterranea. Palermo + vuole progettare le condizioni per tornare ad esercitare un ruolo cardine tra Europa e Mediterraneo, agendo con vigore entro la sua naturale identità cosmopolita e mettendo in valore le potenzialità della sua posizione geografica nella logistica delle merci in fase di rimodulazione globale e di potenziamento con il completamento del Corridoio Scandinavo- Mediterraneo.

Nell’ambito delle Direttive generali del PUG si propongono, analizzando le trasformazioni in atto, le qualità implicite, le identità plurali e le occasioni non colte, alcune immagini che identifichino e declinino Palermo + : una metropoli composta da diverse città, fisiche e sociali, antropiche e naturali, specializzate e ibride, che devono agire in armonia.

“Palermo +” è una città metropolitana di nuova generazione che non si limita ad essere il polo di gravitazione dei flussi degli altri comuni e di mettere in condivisione i servizi di maggiore rango, ma è una metropoli che deve interagire meglio con le altre città piccole e medie, che deve aumentare la qualità dei suoi quartieri diversificandoli, che deve tronare in relazione con le campagne e le aree produttive, che deve conservare e valorizzare la natura e la cultura. È una metropoli di città capace di guidare le persone e i territori verso uno sviluppo nell’ambito di una ecologia integrale e concorrendo alla cura della casa comune.

“Palermo +” è una città policentrica che torni a guardare i suoi 25 quartieri racchiusi nelle 8 Circoscrizioni con cura e lungimiranza, per diventare un arcipelago di centri complessi, capaci di svolgere un duplice ruolo: da un lato l’autosufficienza di prossimità per le comunità insediate (quartieri che tornano ad essere anche luoghi di lavoro e servizi); dall’altro l’attrattività attraverso la localizzazione di servizi di rango metropolitano. Il risultato deve essere una città- arcipelago che qualifica le sue centralità e le rende attraversate da comunità differenziate negli usi e nel tempo.

“Palermo +” è una città produttiva che riattiva il necessario dinamismo economico a supporto della sua evoluzione attraverso lo stimolo alla ripresa delle sue manifatture tradizionali (a servizio della manutenzione e della riqualificazione urbana e della valorizzazione delle risorse culturali e ambientali, ad esempio) e l’impulso allo sviluppo della produzione digitale e creativa più in generale (a supporto dell’innovazione e del necessario salto del modello di sviluppo tra economie tradizionali e nuove). Una città che attrae giovani lavoratori da varie parti del mondo che, grazie alla connessione digitale, possono lavorare in un luogo accogliente e interconnesso.

“Palermo +” è una città educativa , in quanto capace di informare, insegnare, responsabilizzare attraverso il proprio patrimonio culturale materiale e immateriale, attraverso il proprio tessuto scolastico, universitario e associativo: una città che si fa comunità educante in tutte le sue espressioni e luoghi, plasmando con particolare attenzione il suo ruolo di città universitaria e a misura delle studentesse e degli studenti. Una città che grazie alla visione di lungo termine di questo documento assume una funzione pedagogica, in quanto capace di estrarre dalle risorse identitarie umane e urbane le potenzialità della trasformazione.

“Palermo +” è una città inclusiva , in quanto non stigmatizza, non separa e non produce effetti di deflagrazione e scomposizione sociale e culturale, ma ricompone i tessuti della città per accogliere le diversità, per miscelare le funzioni, per garantire accessibilità ai disabili, per rendere più sicuri gli spazi per le donne, per arricchire l’esperienza metropolitana con gli altri comuni con cui condivide la visione. È una città dei diritti e della cura dei luoghi, tutti, senza distinzione tra centro e periferie, ma anzi con la volontà di includere tutti i quartieri nel progetto di sviluppo.

“Palermo +” è una città cosmopolita , in quanto nella storia e nella sua attualità accoglie migranti, viaggiatori e culture capaci di interagire, di ibridarsi, di mutarsi reciprocamente per produrre straordinari risultati ed effetti di innovazione. Un modo per ribaltare la logica emergenziale che caratterizza le politiche internazionali sull’immigrazione, riconoscendo la mobilità come un diritto umano inalienabile, è quello di affermare la connessione tra i diritti di cittadinanza, la residenza e l’accesso ai servizi. Una città che torni ad essere luogo e mondo, che si prende cura dei suoi abitanti stabili, temporanei, nomadi, intermittenti, che alimenti il desiderio di chi la attraversa e porta i suoi valori nel mondo.

“Palermo +” è una città resiliente che si adatta in maniera creativa, fluida e innovativa al cambiamento climatico, alle mutazioni sociali, ai bradisismi economici e che dal mutamento produce nuovo sviluppo sostenibile. Una città che riattiva i cicli del suo metabolismo urbano come matrice ecologica del suo futuro, che chiude i cicli integrati delle acque, dei rifiuti, dell’energia e li usa per generare nuovo valore economico a supporto della rigenerazione urbana. La resilienza urbana, inoltre, consente di rendere la città in grado non solo di adattarsi alle crisi sempre più endemiche, ma anche di imparare da esse per prevenirle o mitigarle e per accelerare la metamorfosi verso il futuro.

Per vivere queste identità tutto l’organismo urbano dovrà essere rinnovato, innanzitutto, attraverso una nuova visione metropolitana che agisca come propulsore locale dello sviluppo regionale, nazionale e internazionale e poi attraverso un adeguato piano urbanistico che supporti la visione, che agevoli il contributo delle imprese, che incrementi l’attrattività degli investimenti, che garantisca la sicurezza e la qualità dei luoghi, che rafforzi tutti i diritti di cittadinanza.